questo breve racconto è dedicato al Prof. Ciro Leonardo Cerulli

Ricordo dell'ottobre 1999
La prima neve

Ottobre, la prima neve! Come resistere? E, come spesso accade a noi, il desiderio di andare sulla Maiella è irrefrenabile.
Il manto nevoso, visto da lontano, si percepiva non essere molto rilevante ma pur sempre affascinante.
Arrivati ai piedi del Block Haus, ci apprestiamo ad intraprendere il cammino quando ci si fanno incontro due signori di "una certa età" che, dopo i saluti di rito, con tanta affabilità, ci chiedono se eravamo esperti della Maiella. Dopo la nostra assicurazione in tal senso, con più decisione e con la carta dei sentieri in mano, uno dei due ci chiede: "Potete indicarci la via migliore per arrivare a Monte Amaro? Sapete, è qualche anno che non torniamo da queste parti".
In quel momento ci siamo guardati un po' perplessi visto che uno dei due dimostrava effettivamente un età non più giovanile. Comunque ci siamo prodigati nel dare le informazioni richieste condite anche da qualche buon consiglio, nella certezza che quei signori ben presto avrebbero rinunciato nel loro intento.
Ci avviamo finalmente verso la nostra meta. Una splendida giornata di sole fa da cornice alla nostra amata Montagna. La neve, caduta sulle quote più alte, mette in risalto le creste dei Tre Portoni in contrasto con il verde intenso dei pini mughi della Scrima Cavallo. Dopo una breve visita alle tavole dei briganti ci dirigiamo verso il Bivacco Fusco.

L'Anfiteatro delle Murelle, tutto screziato di bianco, ha da qui un aspetto ancor più emozionante del solito. Alle nostre spalle fa da contrappunto la catena del Gran Sasso D'Italia ancora privo della sua prima neve.

Proseguiamo per il Focalone. Da questo momento ci rendiamo conto che la neve aveva imbiancato principalmente i versanti esposti a Nord e quindi il sentiero diventava più agevole.

Dopo circa quattro ore siamo a Monte Amaro. Durante la sosta il pensiero andava, di tanto in tanto, anche ai signori incontrati: "Chi sa dove sono in questo momento? Si saranno fermati?". Dopo circa tre quarti d'ora decidiamo di riprendere la via del ritorno. Ultimo saluto alla cima e … proprio in quel momento ci si fa incontro una figura ... "pantaloni alla zuava, calzettoni rossi coperti da ghette gialle, scarponi in cuoio, camicia quadrettata di flanella . . .
Era proprio lui, appena quarantacinque minuti dopo il nostro arrivo, fresco e tranquillo, senza affanno e senza mostrare segni di stanchezza: "Complimenti, non pensavamo di vedervi quassù!", "Ma adesso, chiediamo scusa, possiamo sapere la Vostra età?". Ci guarda un attimo perplesso e rivolto verso il compagno di escursione: "Diglielo tu!" e l'altro: "No Ciro, lo devi dire tu". Allora, dopo un profondo sospiro, presa nuovamente la parola: "Ho il contrario di 28".

Avevamo capito bene, il sig. Ciro ad 82 anni aveva effettuato, in meno di cinque ore, un'escursione della quale tanti giovani restano perplessi anche al solo pensiero.
"Facendo i conti," - ha riflettuto più tardi Lelio - " vista la nostra età, fra trenta - quaranta anni possiamo venire ancora a Monte Amaro!".

Complimenti Ciro, Vi auguriamo tanta salute e … tante escursioni.

Lelio, Luciano, Sergio

(Testo e foto: Sergio Millemaci)

Nota: Apprendiamo dal numero di Luglio 2011 de "LO SCARPONE" che il Prof. Ciro Leonardo Cerulli è venuto a mancare a Perugia all'età di 94 anni.

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